Andamento del Mercato del GAS: Analisi aumenti Dicembre 2024 – Gennaio 2025

L’inizio del 2025 si è presentato con importanti sviluppi nel mercato del gas naturale, influenzando i prezzi e le strategie di approvvigionamento in Europa e in Italia. La completa interruzione del transito di gas russo attraverso l’Ucraina, iniziata il 1° gennaio, ha rappresentato un evento cruciale che ha avuto un impatto significativo sul mercato.

In attesa di ulteriori sviluppi del mercato, si suggerisce di ridurre al minimo il consumo di gas nelle prossime settimane, al fine di mitigare l’impatto economico dei recenti aumenti

 

Contesto Internazionale

L’interruzione dei flussi di gas dalla Russia verso l’Europa tramite l’Ucraina era ampiamente prevista, ma ha comunque generato dinamiche di volatilità sui mercati energetici. La Russia ha deciso di non rinnovare l’accordo di transito con l’Ucraina, interrompendo così un volume di circa 14 miliardi di metri cubi di gas annui, pari a un’importante quota del fabbisogno europeo. Tra i Paesi più colpiti figurano Slovacchia, Austria e Italia, che hanno ricevuto parte delle forniture tramite questa rotta.

Allo stesso tempo, la Moldavia ha dichiarato lo stato di emergenza energetica, in quanto il Paese dipende fortemente dal gas russo, utilizzato anche per alimentare centrali elettriche essenziali.

Fattori che Contribuiscono all’Aumento dei Prezzi

  1. Interruzione delle Forniture Russe attraverso l’Ucraina: Dal 1° gennaio 2025, la Russia ha cessato il transito di gas verso l’Europa tramite l’Ucraina, eliminando circa il 5% delle importazioni di gas dell’UE. Questa riduzione ha esercitato una pressione significativa sul mercato, contribuendo all’aumento dei prezzi.
  2. Incidenti Tecnici in Norvegia: Un guasto al compressore nell’impianto di gas naturale liquefatto (GNL) di Hammerfest ha ridotto la produzione di 18,4 milioni di metri cubi al giorno fino al 9 gennaio. Questa interruzione ha ulteriormente limitato l’offerta disponibile sul mercato europeo.
  3. Condizioni Climatiche Rigide: Le temperature più fredde del previsto in diverse regioni europee hanno incrementato la domanda di gas per il riscaldamento, intensificando la pressione sui prezzi.
  4. Volatilità del Mercato del GNL: L’Europa dipende sempre più dal GNL, con una quota relativamente bassa di contratti a lungo termine. Ciò rende i prezzi europei più suscettibili alle fluttuazioni della domanda globale, in particolare da parte di economie asiatiche come la Cina.

Questi fattori combinati hanno spinto il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam (TTF) a superare nuovamente i 50 €/MWh (53 c€/SMC), raggiungendo i livelli più alti dall’ottobre 2023.

La Risposta Europea

Nonostante queste difficoltà, l’Unione Europea si è mostrata preparata grazie a strategie di diversificazione delle forniture e al rafforzamento delle infrastrutture per l’importazione di gas naturale liquefatto (GNL). I livelli di stoccaggio attuali, pari al 72%, sono leggermente superiori alla media stagionale, garantendo una certa sicurezza energetica.

L’Italia, in particolare, ha registrato un impatto limitato grazie alla disponibilità di terminali di rigassificazione e alle importazioni da altre fonti, come il Nord Europa e l’Algeria. Tuttavia, l’interruzione del gas russo ha comportato un incremento dei costi, con il PSV che ha superato nuovamente i 50 €/MWh (53 c€/SMC) a causa delle previsioni di temperature rigide e delle tensioni sul mercato.

Effetti sui Prezzi

Le quotazioni del gas hanno mostrato una volatilità significativa. Dopo un rialzo iniziale nei primi giorni di gennaio, il contratto TTF per febbraio ha chiuso a 47,3 €/MWh (50,1 c€/SMC) il 7 gennaio, evidenziando una relativa stabilizzazione rispetto al picco raggiunto nei giorni precedenti. Per il mercato italiano, l’IG Index del GME ha seguito un andamento simile, scendendo sotto la soglia dei 50 €/MWh con valore pari a 48,86 €/MWh in data odierna (51,71 c€/SMC)

Futuro e Previsioni

Guardando avanti, l’Europa e l’Italia punta a ridurre ulteriormente la dipendenza dal gas russo attraverso tre principali strategie:

  1. Incremento delle importazioni di GNL dai terminali di Germania, Italia e Polonia.
  2. Maggiore utilizzo delle infrastrutture per il trasporto di gas da Norvegia, Nord Africa e Turchia.
  1. In Italia, l’apertura del nuovo terminale di rigassificazione a Ravenna ad aprile 2025 aumenterà ulteriormente la capacità di importazione, contribuendo a mitigare le possibili tensioni sui prezzi.

Conclusioni e Prospettive

Il mercato del gas naturale sta attraversando un periodo di transizione complesso, caratterizzato da incertezze geopolitiche e sfide climatiche. Tuttavia, le strategie di diversificazione e la flessibilità delle infrastrutture europee stanno dimostrando di essere elementi chiave per garantire una stabilità energetica nel medio-lungo termine.

Nel breve periodo, è probabile che i prezzi rimangano volatili, oscillando tra 45 e 55 €/MWh, soprattutto in funzione delle condizioni climatiche e della stabilità delle forniture alternative. Con l’arrivo della primavera e il calo della domanda di riscaldamento, i prezzi potrebbero gradualmente scendere verso livelli più sostenibili, a meno di ulteriori eventi geopolitici o climatici imprevisti.

Nel lungo periodo, il miglioramento delle infrastrutture e il rafforzamento delle rinnovabili offriranno maggiore stabilità, anche se la dipendenza dall’importazione di GNL continuerà a rappresentare un fattore di rischio per i prezzi in Europa.

In attesa di ulteriori sviluppi del mercato, si suggerisce di ridurre al minimo il consumo di gas nelle prossime settimane, al fine di mitigare l’impatto economico dei recenti aumenti

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